TARANTO – Una coppia su quattro a Taranto è sterile: i dati sull'aumento dell’infertilità sono l’ultima circostanza che viene addebitata dagli esperti all’inquinamento prodotto nell’area a ridosso dell’Ilva. L’ennesimo allarme sui rischi per la salute collegati all’insediamento siderurgico arriva da un convegno organizzato dagli Ordini dei medici e degli odontoiatri di Taranto e Brindisi nella città dei due mari.
Oltre al dato sull'infertilità di coppia, dalla stessa ricerca è emerso anche che il 26% delle donne è in menopausa precoce. «I dati sugli effetti dannosi dell’inquinamento che incidono sull'infertilità sono allarmanti. Urge istituire un osservatorio epidemiologico», ha detto la ginecologa Raffaella Depalo, dell’Unità di Fisiopatologia Riproduzione Umana del Policlinico di Bari.
«In uno studio che abbiamo presentato l’anno scorso al congresso della Società europea di embriologia – ha aggiunto la dottoressa Depalo – abbiamo evidenziato nelle donne, e in particolare nelle cellule della granulosa che sostengono l’ovulo nella crescita e lo portano nella maturità, delle alterazioni nella catena di espressione dei recettori per gli estrogeni, sostanze che sostengono la crescita follicolare e la maturazione ovocitaria».
Ma il grido di allarme degli esperti non si esaurisce qui: «Anche se l’Ilva dovesse spegnersi in questo momento – ha sottolineato Agostino Di Ciaula, presidente della sezione pugliese dell’Associazione internazionale Medici per l’ambiente nel corso del convegno 'Salute, Ambiente, Lavoro nella città dell’acciaiò – i tarantini continueranno a pagare conseguenze sanitarie almeno per le prossime tre generazioni, per cui è urgente chiudere i rubinetti dell’inquinamento prima di pensare a qualsiasi altra cosa».
«L'area a caldo – ha proseguito Di Ciaula – continuerà a produrre una quantità impressionante di inquinanti nonostante le prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale».
Per il presidente dell’Ordine dei medici di Taranto Cosimo Nume «il primo modo per risolvere il problema è affrontarlo, conoscerlo, e cercare le soluzioni. Non siamo qui – ha aggiunto - per fare allarmismo, ma ci dobbiamo muovere. Sono a confronto tutti i medici d’Italia perchè Taranto, attraverso la conoscenza seria e rispettosa delle regole della scienza, arrivi a non subire oltre l’insulto di malattie gravi».
ALL’ASSESSORATO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE
SERVIZIO
1 Via Ugo La Malfa, 169
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PROCURA DELLA REPUBBLICA
PROCURA DELLA REPUBBLICA
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TRIBUNALE DI PALERMO
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V.E. ORLANDO 1
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PALERMO
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90100 PALERMO
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E-mail: noepacdo@carabinieri.it;
Al Presidente della IV Commissione
Ambiente e Territorio
c.a. Giampiero Trizzino
fax 0917054564
E-mail: commissione.IV@ars.sicilia.it
E-mail: gtrizzino@ars.sicilia.it
Oggetto:
OSSERVAZIONI – Procedimento di rinnovo Autorizzazione
Integrata Ambientale della
Italcementi S.p.a. di Isola delle Femmine
OSSERVAZIONI – Procedimento di rinnovo Autorizzazione
Integrata Ambientale della
Italcementi S.p.a. di Isola delle Femmine
Con
riferimento, alla pubblicazione del giorno 8 agosto 2014, apparso sul sito dell’A.R.T.A.
dipartimento: “Avviso pubblico procedura di rinnovo aia per cementeria Italcementi di
Isola delle Femmine (ex comma 3, art 29-quater, d.lgs. 152/06 e s.m.i.) “ (vedi
allegati 1 e 2 )
riferimento, alla pubblicazione del giorno 8 agosto 2014, apparso sul sito dell’A.R.T.A.
dipartimento: “Avviso pubblico procedura di rinnovo aia per cementeria Italcementi di
Isola delle Femmine (ex comma 3, art 29-quater, d.lgs. 152/06 e s.m.i.) “ (vedi
allegati 1 e 2 )
il
Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola
delle Femmine, associato a Legambiente, formula le seguenti osservazioni:
Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola
delle Femmine, associato a Legambiente, formula le seguenti osservazioni:
1.
Il Comitato rileva innanzitutto la nullità del DRS 683 del 18 luglio
2008 in quanto emanato da soggetto che non ne aveva titolo.
Il Comitato rileva innanzitutto la nullità del DRS 683 del 18 luglio
2008 in quanto emanato da soggetto che non ne aveva titolo.
L’ing.
Vincenzo Sansone, firmatario del provvedimento, non era di fatto il dirigente
responsabile del Servizio VIA-VAS poichè
il decreto del Dirigente Generale pro tempore che ne approvava il contratto di
lavoro fino al 16 dicembre 2008 è datato 17 dicembre 2008 (DDG n. 1474), cioè
risulta essere stato adottato 5 mesi dopo l’autorizzazione concessa dall’ing.
Sansone alla Italcementi.
Vincenzo Sansone, firmatario del provvedimento, non era di fatto il dirigente
responsabile del Servizio VIA-VAS poichè
il decreto del Dirigente Generale pro tempore che ne approvava il contratto di
lavoro fino al 16 dicembre 2008 è datato 17 dicembre 2008 (DDG n. 1474), cioè
risulta essere stato adottato 5 mesi dopo l’autorizzazione concessa dall’ing.
Sansone alla Italcementi.
Nel citato DDG l’arch. Tolomeo fa riferimento alla nota a sua firma, DTA
n. 17818 del 29 febbraio 2008, con la quale avrebbe affidato all’ing. Sansone
l’incarico di responsabile del Servizio.
E’ persino superfluo evidenziare che
l’affidamento (o attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con
una semplice nota ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto
dicasi nel caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti
amministrativi, essa può avvenire con un provvedimento di pari livello della
precedente attribuzione, giammai con una nota.
l’affidamento (o attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con
una semplice nota ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto
dicasi nel caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti
amministrativi, essa può avvenire con un provvedimento di pari livello della
precedente attribuzione, giammai con una nota.
Sarebbe come concedere o prorogare una autorizzazione, p.e. alle
emissioni in atmosfera, un AIA, ecc., con una nota e non con un provvedimento
specifico.
A tal proposito, il Comitato rileva che deve presumersi che sia il dirigente
generale arch. Pietro Tolomeo che l’ing. Sansone non potessero ignorare, per
manifesta evidenza, l’illegittimità di una procedura e di una nomina del tutto
irregolare, non valida e, di conseguenza, priva di ogni efficacia amministrativa.
Ma c’è anche di più.
Nella nota n. 17818 l’arch. Tolomeo motiva la procedura adottata
richiamando l’art. 36, comma 9, del CCRL dell’area della dirigenza.
Si tratta di un richiamo del tutto improvvido che contraddice
completamente il suo stesso operato, in quanto il comma 9 recita “Nelle ipotesi in cui non vi siano modifiche
della struttura né motivi che giustifichino eventuali rotazioni o comunque il
mancato rinnovo del contratto, e non vi sia una valutazione negativa
dell’operato del dirigente, allo stesso deve essere garantita la stipula di un nuovo contratto
individuale senza soluzione di continuità per l’azione amministrativa e gestionale
entro e non oltre i successivi trenta giorni”.
Ne consegue che l’arch. Tolomeo ha operato anche in palese violazione
del CCRL dell’area della dirigenza e che il conferimento dell’incarico all’ing.
Sansone è avvenuto in modo irregolare, illegittimo e non retrodatabile, tutte
ragioni per cui, in ogni caso, l’ing. Sansone alla data di emanazione del DRS
n. 693, il 17 luglio 2008, non aveva il titolo né il potere occorrenti a
formalizzare il provvedimento dell’AIA.
2.
Stanti i rilievi di nullità sollevati al punto 1) il Comitato potrebbe
anche esimersi da ulteriori considerazioni. Cionondimeno, la presunta
autorizzazione e l’attuale avvio della procedura del suo preteso “rinnovo” si
prestano a far eccepire altri motivi di irregolarità anch’essi di manifesta
evidenza.
Stanti i rilievi di nullità sollevati al punto 1) il Comitato potrebbe
anche esimersi da ulteriori considerazioni. Cionondimeno, la presunta
autorizzazione e l’attuale avvio della procedura del suo preteso “rinnovo” si
prestano a far eccepire altri motivi di irregolarità anch’essi di manifesta
evidenza.
a)
L’art. 6 del DRS n. 693 prevedeva che “Il
provvedimento definitivo sarà subordinato alle risultanze della visita di
collaudo. Gli enti preposti al controllo esamineranno in quella sede le
risultanze della suddetta visita e potranno, se ritenuto necessario, modificare
le condizioni e prescrizioni autorizzative”.
L’art. 6 del DRS n. 693 prevedeva che “Il
provvedimento definitivo sarà subordinato alle risultanze della visita di
collaudo. Gli enti preposti al controllo esamineranno in quella sede le
risultanze della suddetta visita e potranno, se ritenuto necessario, modificare
le condizioni e prescrizioni autorizzative”.
L’art
7 precisava che “L’Autorizzazione
Integrata Ambientale viene subordinata al rispetto delle condizioni e di tutte
le prescrizioni impartite dalle competenti attività intervenute in sede di
conferenza dei servizi…che fanno parte integrante e sostanziale del presente
decreto…”. Nelle pagg. 4-11 venivano specificati le “Prescrizioni relative alle attività di recupero di rifiuti come materie
prime”, i “Limiti alle emissioni”,
le “Prescrizioni relative all’impianto”,
le “Prescrizioni relative ai combustibili
utilizzati ed ai consumi energetici “, le “Prescrizioni relative ai rifiuti prodotti “ e le “Prescrizioni relative alle attività di
monitoraggio (Piano di monitoraggio e controllo)”. Veniva fatto obbligo
all’azienda di procedere “entro 24 mesi dal rilascio
dell’autorizzazione alla
conversione tecnologica (“revamping”) dell’impianto con il completo
allineamento alle Migliori Tecnologie Disponibili previste per il settore del
cemento…”, ma nel caso del mancato “revamping” “…comunque adeguare l’impianto esistente alle M.T.D. attraverso i
seguenti interventi” [quelli sopra specificati].
7 precisava che “L’Autorizzazione
Integrata Ambientale viene subordinata al rispetto delle condizioni e di tutte
le prescrizioni impartite dalle competenti attività intervenute in sede di
conferenza dei servizi…che fanno parte integrante e sostanziale del presente
decreto…”. Nelle pagg. 4-11 venivano specificati le “Prescrizioni relative alle attività di recupero di rifiuti come materie
prime”, i “Limiti alle emissioni”,
le “Prescrizioni relative all’impianto”,
le “Prescrizioni relative ai combustibili
utilizzati ed ai consumi energetici “, le “Prescrizioni relative ai rifiuti prodotti “ e le “Prescrizioni relative alle attività di
monitoraggio (Piano di monitoraggio e controllo)”. Veniva fatto obbligo
all’azienda di procedere “entro 24 mesi dal rilascio
dell’autorizzazione alla
conversione tecnologica (“revamping”) dell’impianto con il completo
allineamento alle Migliori Tecnologie Disponibili previste per il settore del
cemento…”, ma nel caso del mancato “revamping” “…comunque adeguare l’impianto esistente alle M.T.D. attraverso i
seguenti interventi” [quelli sopra specificati].
Tuttavia,
alla scadenza dei 24 mesi risulta che nessuna delle autorità preposte si è
premurata di adempiere agli obblighi
discendenti dalle prescrizioni di propria competenza contenute nel DRS n. 693
al fine di rendere definitiva o meno l’autorizzazione.
alla scadenza dei 24 mesi risulta che nessuna delle autorità preposte si è
premurata di adempiere agli obblighi
discendenti dalle prescrizioni di propria competenza contenute nel DRS n. 693
al fine di rendere definitiva o meno l’autorizzazione.
b)
Il 9 giugno del 2011, a distanza di 36
mesi e cioè con un anno di ritardo, il Servizio 1, riconoscendo che “il decreto prevedeva condizioni e
prescrizioni da attuare con scadenze temporali…da effettuarsi entro 24 mesi dalla data di rilascio…”,
teneva la riunione di un tavolo tecnico “al
fine di verificare se la società Italcementi ha provveduto a dare corso alla
attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento”.
Il 9 giugno del 2011, a distanza di 36
mesi e cioè con un anno di ritardo, il Servizio 1, riconoscendo che “il decreto prevedeva condizioni e
prescrizioni da attuare con scadenze temporali…da effettuarsi entro 24 mesi dalla data di rilascio…”,
teneva la riunione di un tavolo tecnico “al
fine di verificare se la società Italcementi ha provveduto a dare corso alla
attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento”.
Dalla
lettura del verbale risulta che, ad eccezione della Italcementi che dichiara di
operare nel rispetto delle prescrizioni previste dall’autorizzazione,
inspiegabilmente nessuna delle autorità competenti alle verifiche si pronuncia
nel merito, p.e. sugli interventi strutturali, limitandosi la discussione solo
ad alcuni aspetti relativi al monitoraggio delle emissioni ed al posizionamento
delle centraline di rilevamento degli inquinanti.
lettura del verbale risulta che, ad eccezione della Italcementi che dichiara di
operare nel rispetto delle prescrizioni previste dall’autorizzazione,
inspiegabilmente nessuna delle autorità competenti alle verifiche si pronuncia
nel merito, p.e. sugli interventi strutturali, limitandosi la discussione solo
ad alcuni aspetti relativi al monitoraggio delle emissioni ed al posizionamento
delle centraline di rilevamento degli inquinanti.
Quindi,
il dato che se ne trae e che dopo 36 mesi dal rilascio del provvedimento AIA
restavano privi di ogni verifica quei presupposti e quelle prescrizioni che
avrebbero dovuto rendere valida e definitiva l’autorizzazione.
il dato che se ne trae e che dopo 36 mesi dal rilascio del provvedimento AIA
restavano privi di ogni verifica quei presupposti e quelle prescrizioni che
avrebbero dovuto rendere valida e definitiva l’autorizzazione.
Da allora ad oggi, cioè a distanza
complessiva di 6 anni dal DRS n. 693, la situazione, come è noto e come risulta
agli atti, è rimasta del tutto invariata: ai rilievi di nullità del
provvedimento si somma anche la mancanza di validità di merito, in quanto nulla
è dato a sapere circa il rispetto di tutte le prescrizioni che avrebbero dovuto
essere rispettate dall’Italcementi nei termini di 24 mesi dalla data di
emanazione dell’autorizzazione.
complessiva di 6 anni dal DRS n. 693, la situazione, come è noto e come risulta
agli atti, è rimasta del tutto invariata: ai rilievi di nullità del
provvedimento si somma anche la mancanza di validità di merito, in quanto nulla
è dato a sapere circa il rispetto di tutte le prescrizioni che avrebbero dovuto
essere rispettate dall’Italcementi nei termini di 24 mesi dalla data di
emanazione dell’autorizzazione.
Questo Comitato, pertanto, nel sottolineare l’inspiegabile comportamento
degli enti deputati al controllo di attuazione del DRS n. 693, fa presente che
mancano del tutto i presupposti per procedere al rinnovo di una autorizzazione
da considerarsi, in primis, di per sé
inesistente e, eventualmente, non più valida almeno dal luglio del 2010.
Alla luce delle superiori
considerazioni, questo Comitato ritiene inattuabile la procedura di rinnovo essendo, invece, necessaria
un’autorizzazione ex novo.
considerazioni, questo Comitato ritiene inattuabile la procedura di rinnovo essendo, invece, necessaria
un’autorizzazione ex novo.
Comitato Cittadino Isola Pulita
COORDINATORE
GIUSEPPE CIAMPOLILLO
posta certificata: GIUSEPPECIAMPOLILLO@pec.it
email: isolapulita@gmail.com
SITO:
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
All’Assessore Regionale del
Territorio e dell’Ambiente
Territorio e dell’Ambiente
Al Dirigente Generale
Dipartimento Ambiente .
Al Servizio 1
Dipartimento Ambiente
p.c.
Al Presidente della Regione
Alla Procura della
Repubblica
Repubblica
Tribunale di Palermo
Al Comando Carabinieri NOE
Al Presidente della IV
Commissione
Commissione
Ambiente e Territorio
Al Comune di Isola delle
Femmine
Femmine
Al Comune di Capaci
Oggetto:VIOLAZIONE NORMATIVA SUL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE DEL COMITATO CITTADINO ISOLA
PULITA SEZIONE LEGAMBIENTE, PORTATORE DI INTERESSI PUBBLICI (TAVOLO TECNICO DEL 20 NOVEMBRE 2014 SERVIZIO
1 VIA VAS TENUTOSI IN ASSESSORATO) NEL PROCEDIMENTO DI CONCESSIONE A.I.A. ALLA
DITTA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE
PULITA SEZIONE LEGAMBIENTE, PORTATORE DI INTERESSI PUBBLICI (TAVOLO TECNICO DEL 20 NOVEMBRE 2014 SERVIZIO
1 VIA VAS TENUTOSI IN ASSESSORATO) NEL PROCEDIMENTO DI CONCESSIONE A.I.A. ALLA
DITTA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE
Il
sottoscritto, Giuseppe Ciampolillo, coordinatore del Comitato Cittadino Isola
Pulita sezione Legambiente, in riferimento al procedimento per la concessione
dell’autorizzazione in oggetto, fa presente quanto segue:
sottoscritto, Giuseppe Ciampolillo, coordinatore del Comitato Cittadino Isola
Pulita sezione Legambiente, in riferimento al procedimento per la concessione
dell’autorizzazione in oggetto, fa presente quanto segue:
- il
giorno 22 luglio 2014 il Servizio 1 del D.R.A.- ARTA convocava un incontro
informativo, definito “avvio del procedimento” riguardante il “rinnovo”
A.I.A. - Italcementi sito di Isola delle Femmine – ex art 29 octies del
D.Lgs 152/06 e s.m.i., D.R.S. del 18.07.2008; in detta sede questo
Comitato, regolarmente invitato, rappresentava una serie di osservazioni
sia sul rilascio dell’autorizzazione (ritenuta irregolare perché
rilasciata da soggetto che a quella data non ne aveva titolo) che sui
successivi adempimenti e controlli da parte degli Organi preposti
(ritenuti mancanti nei tempi e nei modi previsti dall’autorizzazione), il
tutto meglio specificato nel relativo verbale che si richiama
integralmente e che si allega; il Comitato formulava, altresì, la
richiesta di esame dei rapporti dei sopralluoghi effettuati dall’ARPA nel
periodo 2009-2013; - il
giorno 8 agosto 2014 sul sito web dell’ARTA veniva pubblicato l’Avviso pubblico procedura di rinnovo AIA per Cementeria
Italcementi di Isola delle Femmine (ex comma 3, art. 29-quater, D.Lgs.
152/06 e ss.mm.ii.); - il
giorno 2 settembre 2014 questo Comitato inviava al Servizio 1 (per
conoscenza anche a numerosi altri
indirizzi istituzionali, nonché al Comando CC del NOE ed alla Procura
della Repubblica di Palermo) le proprie osservazioni, corredate da
numerosi allegati, cui si rimanda integralmente, dove ribadiva, con ulteriori
dettagli, le problematiche già sollevate nell’incontro del 22 luglio; da allora nulla veniva più comunicato
sul procedimento a questo Comitato; - il
giorno 04/03/2015, a seguito di richiesta di accesso agli atti del
04/03/2015 presso il Servizio 1, si apprendeva che il 20 novembre 2014
(nota di convocazione n. 52367 del 12 novembre del Servizio 1) si era
svolto un Tavolo tecnico nell’ambito del suddetto procedimento, a cui,
inspiegabilmente, non era stato
invitato questo Comitato e ciò nonostante che la predetta convocazione
facesse esplicito riferimento alle proprie osservazioni formulate
nell’incontro del 22 luglio (“in
riscontro alle richieste formulate nel corso dello stesso incontro dal
dott. Gioacchino Genchi n.q. di consulente tecnico del Comitato Cittadino
di Isola Pulita”);
Il
Comitato, giusto alla luce di quanto rappresentato, in primis gli appunti mossi nei confronti del D.R.S. 693/08 e sugli
atti consequenziali connessi, ritiene
che la mancata convocazione al Tavolo
tecnico costituisce una palese limitazione al diritto di partecipazione al
procedimento amministrativo in corso, se non una specifica violazione, in danno
di chi, come il Comitato, è parte rappresentativa di interessi diffusi della
cittadinanza;
Comitato, giusto alla luce di quanto rappresentato, in primis gli appunti mossi nei confronti del D.R.S. 693/08 e sugli
atti consequenziali connessi, ritiene
che la mancata convocazione al Tavolo
tecnico costituisce una palese limitazione al diritto di partecipazione al
procedimento amministrativo in corso, se non una specifica violazione, in danno
di chi, come il Comitato, è parte rappresentativa di interessi diffusi della
cittadinanza;
Il
Comitato, pertanto, avanza diffida a rendere nulla la riunione tenutasi il 20
novembre ed ogni altro atto sequenziale, chiedendo, al contempo, la sua
tempestiva riconvocazione, considerato peraltro che i termini di chiusura del
procedimento appaiono già superati.
Comitato, pertanto, avanza diffida a rendere nulla la riunione tenutasi il 20
novembre ed ogni altro atto sequenziale, chiedendo, al contempo, la sua
tempestiva riconvocazione, considerato peraltro che i termini di chiusura del
procedimento appaiono già superati.
Il
Comitato fa riserva, ove non dovesse ricevere riscontro entro sette giorni
dalla presente, di rivolgersi alla Autorità Giudiziaria.
Comitato fa riserva, ove non dovesse ricevere riscontro entro sette giorni
dalla presente, di rivolgersi alla Autorità Giudiziaria.
Comitato Cittadino Isola Pulita
COORDINATORE GIUSEPPE CIAMPOLILLO
n.b.
si allega: Osservazioni
a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita rinnovo A.I.A. Italcementi Inviate
con posta certificata il giorno 2 settembre 2014
si allega: Osservazioni
a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita rinnovo A.I.A. Italcementi Inviate
con posta certificata il giorno 2 settembre 2014
Isola
delle Femmine 7 aprile 2015
Dipartimento Ambiente
delle Femmine 7 aprile 2015
Al Dirigente Generale
Dipartimento Ambiente
Al Servizio 1
Dipartimento Ambiente
All’Assessore Regionale del Territorio
e dell’Ambiente
e dell’Ambiente
p.c.
Al Presidente della Regione
Al Presidente della Regione
Alla Procura della Repubblica
Tribunale di Palermo
Al Comando Carabinieri NOE
e-mail: noepacdo@carabinieri.it;
Al Presidente della IV Commissione
Ambiente e Territorio
e-mail: commissione.IV@ars.sicilia.it
e-mail: gtrizzino@ars.sicilia.it
Al Comune di Isola delle Femmine
Al Comune di Capaci
e-mail sindaco.comunecapaci@pec.it
Oggetto:
VIOLAZIONE
NORMATIVA SUL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE
DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA SEZIONE LEGAMBIENTE, PORTATORE DI INTERESSI
PUBBLICI (TAVOLO TECNICO DEL 20 NOVEMBRE
2014 SERVIZIO 1 VIA VAS TENUTOSI IN ASSESSORATO) NEL PROCEDIMENTO DI
CONCESSIONE A.I.A. ALLA DITTA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE
VIOLAZIONE
NORMATIVA SUL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE
DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA SEZIONE LEGAMBIENTE, PORTATORE DI INTERESSI
PUBBLICI (TAVOLO TECNICO DEL 20 NOVEMBRE
2014 SERVIZIO 1 VIA VAS TENUTOSI IN ASSESSORATO) NEL PROCEDIMENTO DI
CONCESSIONE A.I.A. ALLA DITTA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE
In riferimento al rapporto del
Servizio 1 VIA-VAS n. 19382 del 24 aprile u.s., di pari oggetto, trasmesso dal
DG del Dipartimento Ambiente, con nota n. 21908 dell’11 maggio u.s., questo
Comitato rileva quanto segue :
Servizio 1 VIA-VAS n. 19382 del 24 aprile u.s., di pari oggetto, trasmesso dal
DG del Dipartimento Ambiente, con nota n. 21908 dell’11 maggio u.s., questo
Comitato rileva quanto segue :
- si premette, innanzitutto, che i 180 giorni per la
conclusione del procedimento A.I.A dell’Italcementi del Comune di Isola
delle Femmine, avviato il 22 luglio 2014, sono scaduti da oltre 120 giorni, senza che all’orizzonte sembra
intravedersene soluzione. Ciò
comporta che l’Italcementi, per i ritardi che codesta Amministrazione ha
già accumulato e continua ad accumulare, opera da svariati mesi in una
sorta di proroga informale della precedente autorizzazione, per di più di
un’autorizzazione sulla cui legittimità questo Comitato ha sollevato da
anni pesanti riserve. Come è noto dagli atti di codesto Dipartimento, il
firmatario, ing. Vincenzo Sansone, aveva l’incarico di responsabile del
Servizio VIA-VAS ed il relativo contratto di lavoro scaduti da oltre 7
mesi, pertanto non era titolato a rilasciare l’autorizzazione; sarebbe poi
stato rinominato nel dicembre successivo, cioè dopo 4 mesi dalla firma,
con una nomina, in presunta sanatoria, fino al giorno precedente, perché
il giorno successivo veniva nominato in un altro Servizio del
Dipartimento; su tale incredibile pateracchio amministrativo questo
Comitato ha già prodotto la relativa documentazione. E’ opportuno
ricordare anche che il responsabile del procedimento di quell’A.I.A. era
l’arch. Gianfranco Cannova, assurto alle cronache giudiziarie per vicende
giudiziarie legate ad autorizzazioni similari del Servizio VIA-VAS, il
quale appare strano che non potesse non avere conoscenza della anomala posizione
del suo “capo Servizio”. Di tali singolari fattispecie il rapporto del
Servizio 1 non fa il minimo cenno; - appaiono incomprensibili le giustificazioni addotte
sulla mancata convocazione del 20 novembre di questo Comitato riguardo a quello che
il Servizio 1 definisce per un verso “tavolo
tecnico” e per altro verso un “mero
incontro informativo/consultivo”, il cui tema di discussione era proprio
una delle obiezioni più critiche sollevate da questo Comitato, cioè “le
mancate verifiche circa l’ottemperanza o meno alle prescrizioni dettate
dal D.R.S. n. 693/08”. Il Servizio 1 si è arrogato la responsabilità, non
prevista da alcuna legge, di escludere da una riunione, parte integrante
del procedimento unico dell’A.I.A.,
un soggetto titolato alla partecipazione quale il Comitato, le cui
osservazioni erano e restano di carattere tecnico forse ancor più che di
ordine amministrativo. Appare persino superfluo ricordare che le norme sul
procedimento amministrativo prevedono espressamente con l’istituto delle
conferenze dei servizi la partecipazione dei soggetti abilitati e non già tavoli
o incontri paralleli ed extra da cui possano arbitrariamente essere
inclusi alcuni ed esclusi altri; nel rapporto del Servizio 1, a mo’ di
giustificazione, invece, si arriva addirittura ad affermare che il c.d.
incontro “esula dagli scopi dello
stesso (procedimento”) ! - riguardo le centraline di monitoraggio, che erano
una delle tante prescrizioni previste nel citato D.R.S. 693/08 e che
sembrerebbero diventate ad oggi l’unico argomento di discussione, questo
Comitato richiama ancora una volta alla memoria che esse avrebbero dovuto
entrare in funzione entro il mese
di luglio del 2010, mentre a
distanza di quasi 5 anni (oltre 1760 giorni) non sono ancora attive e
se ne sta seraficamente a disquisire. Ciò ha comportato e continua a
comportare il mancato monitoraggio in continuo delle immissioni degli
inquinanti dell’Italcementi, vale a dire il mancato controllo del loro potenziale
impatto sulla salute della popolazione di Isola e dei Comuni del
circondario, fattispecie, questa, che il Comitato ritiene di assoluta
gravità e responsabilità per i soggetti istituzionali che non hanno
operato come dovuto. Anche di questi aspetti il rapporto del Servizio 1
non fa il minimo cenno; - infine, ferme restando tutte le osservazioni e
riserve formulate in precedenza riguardo all’ottemperanza o meno delle
prescrizioni dettate dal D.R.S. 693/08, questo Comitato, giusto in riferimento
al c.d. “tavolo tecnico”, chiede
al Servizio 1 di voler comunicare quanti controlli senza preavviso,
finalizzati al campionamento ed alla determinazione analitica degli
inquinanti sulle emissioni convogliate e diffuse dell’Italcementi (con i
relativi referti), gli risultano effettuati direttamente dall’ARPA nel
periodo 2009-2015, poco importando gli autocontrolli programmati
dall’Italcementi cui ha eventualmente presenziato l’Agenzia.
Il Comitato ribadisce, pertanto,
che la mancata convocazione al tavolo
tecnico costituisce una palese limitazione al diritto di partecipazione al
procedimento amministrativo in corso, se non una specifica violazione, in danno
di chi, come il Comitato, è parte rappresentativa di interessi diffusi della
cittadinanza.
che la mancata convocazione al tavolo
tecnico costituisce una palese limitazione al diritto di partecipazione al
procedimento amministrativo in corso, se non una specifica violazione, in danno
di chi, come il Comitato, è parte rappresentativa di interessi diffusi della
cittadinanza.
Conferma altresì che detta riunione
debba ritenersi nulla come ogni eventuale altro atto sequenziale, torna a sollecitarne la sua tempestiva
riconvocazione e, stante che i termini
di chiusura del procedimento sono già stati superati da oltre 4 mesi,
chiede i motivi per cui non è stata finora applicata la procedura dell’intervento
sostitutivo, gerarchicamente superiore, come espressamente previsto dalla
normativa vigente (art. 2, commi 9, 9bis,
9ter, L. 241/90), potendosi
configurare la duplice ipotesi di responsabilità sia per la violazione della
normativa suddetta sia per l’improprio vantaggio che viene a determinarsi per
l’Italcementi che continua ad usufruire dell’autorizzazione scaduta e delle
prescrizioni inottemperate.
debba ritenersi nulla come ogni eventuale altro atto sequenziale, torna a sollecitarne la sua tempestiva
riconvocazione e, stante che i termini
di chiusura del procedimento sono già stati superati da oltre 4 mesi,
chiede i motivi per cui non è stata finora applicata la procedura dell’intervento
sostitutivo, gerarchicamente superiore, come espressamente previsto dalla
normativa vigente (art. 2, commi 9, 9bis,
9ter, L. 241/90), potendosi
configurare la duplice ipotesi di responsabilità sia per la violazione della
normativa suddetta sia per l’improprio vantaggio che viene a determinarsi per
l’Italcementi che continua ad usufruire dell’autorizzazione scaduta e delle
prescrizioni inottemperate.
Il Comitato fa riserva, ove non dovesse
ricevere riscontro entro sette giorni dalla presente, di chiedere l’intervento
dell’Autorità Giudiziaria.
ricevere riscontro entro sette giorni dalla presente, di chiedere l’intervento
dell’Autorità Giudiziaria.
Comitato
Cittadino Isola Pulita
Cittadino Isola Pulita
COORDINATORE GIUSEPPE CIAMPOLILLO
posta certificata: GIUSEPPECIAMPOLILLO@pec.it
email: isolapulita@gmail.com
Isola delle Femmine 30 maggio 2015
n.b. la presente annulla e sostituisce la precedente pec inviata il 29
maggio 2015 alle ore 15,53 da questo medesimo indirizzo
maggio 2015 alle ore 15,53 da questo medesimo indirizzo
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
DIRIGENTE GENERALE
Dott. Gaetano Gullo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
ottobre 2013
Regione Sicilia
1° Servizio VIA-VAS
dr. Giorgio D’Angelo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
ottobre 2013
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
Dott.sa Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
ottobre 2013
FAX 091 7077963
IV Commissione Ambiente e
Territorio
Territorio
Assemblea Regionale Siciliana
Onle Giampiero Trizzino
Piazza Indipendenza 21
90129 PALERMO
FAX 091 7054564
Raccomandata R.R.
Anticipata via fax
Oggetto: Decadenza,
per inosservanza prescrizioni, decreto
693 18 luglio 2008
per inosservanza prescrizioni, decreto
693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la
presente intende ribadire quanto
dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1°
Servizio VIA-VAS di questo Assessorato,
avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
presente intende ribadire quanto
dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1°
Servizio VIA-VAS di questo Assessorato,
avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la
procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I
cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I
cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle
autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica
autorizzazione tenendo
conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di
raggiungere l’obiettivo di un elevato
livello di protezione ambientale e della popolazione.
conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di
raggiungere l’obiettivo di un elevato
livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione
delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida
redatte per conto della Commissione
della Unione Europea ed a livello
nazionale) atte a
della Unione Europea ed a livello
nazionale) atte a
ridurre gli impatti
ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata
di vita tecnica dell’impianto, la
previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere
prestazioni idonee entro tempi certi.
prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi
per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni,
scarichi, rumore, ecc) che tengano
conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche
ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti
limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle
prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali
siano tali da renderle necessarie.
conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche
ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti
limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle
prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali
siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio
di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti
preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche
modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili
individuate per l’impianto.
di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti
preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche
modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili
individuate per l’impianto.
Preso atto dell’istanza
presentata, dalla Italcementi datati
3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed
ammodernamento tecnologico dell’impianto.
presentata, dalla Italcementi datati
3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed
ammodernamento tecnologico dell’impianto.
(rintracciabile
sul sito a pag http://lagendarossadiisoladellefemmine.files.wordpress.com/2012/08/progetto-di-ammodernamento-della-italcementi-di-isola-delle-femmine-presentazione_completa.pdf
)
sul sito a pag http://lagendarossadiisoladellefemmine.files.wordpress.com/2012/08/progetto-di-ammodernamento-della-italcementi-di-isola-delle-femmine-presentazione_completa.pdf
)
Preso atto che in data 31.01.08 nella seduta della
Conferenza dei Servizi la Italcementi
faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del
pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così il progetto di modifica dell’impianto che la
Italcementi aveva presentato il
3.11.2006
Conferenza dei Servizi la Italcementi
faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del
pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così il progetto di modifica dell’impianto che la
Italcementi aveva presentato il
3.11.2006
Preso atto che il 29
agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il
“Dirigente” del 2° Servizio VIA-VAS Ing
Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale alla Italcementi S.p.a.
agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il
“Dirigente” del 2° Servizio VIA-VAS Ing
Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale alla Italcementi S.p.a.
Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:
articolo 13 recita: “ Questo Assessorato, nella qualità di Autorità
competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso
l’impianto congiuntamente con gli enti
che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla
comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di
verifica la attuazione delle
prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a.
è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di
progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”
competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso
l’impianto congiuntamente con gli enti
che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla
comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di
verifica la attuazione delle
prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a.
è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di
progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”
articolo 7 recita: “subordinato
al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle
competenti autorità intervenute in sede
di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno
parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data
di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le
prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili,
dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in
conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”
al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle
competenti autorità intervenute in sede
di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno
parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data
di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le
prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili,
dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in
conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”
articolo pag 6 5° capoverso recita “ E’ fatto obbligo all’azienda
di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla
conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento
alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore cemento, al fine di ottenere un sostanziale
miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento
dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo).
Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare
un sistema di abbattimento delle polveri
che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello
emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”
di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla
conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento
alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore cemento, al fine di ottenere un sostanziale
miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento
dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo).
Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare
un sistema di abbattimento delle polveri
che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello
emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”
Visto l’atto d’invito
e diffida a provvedere con istanza in
autotutela, inviato con Raccomandata
R.R. 14344889362-1 del 21-03-2011
al 2° Servizio VIA-VAS Assessorato TT.AA.
Atto a tutt’oggi rimasto inevaso.
e diffida a provvedere con istanza in
autotutela, inviato con Raccomandata
R.R. 14344889362-1 del 21-03-2011
al 2° Servizio VIA-VAS Assessorato TT.AA.
Atto a tutt’oggi rimasto inevaso.
Considerato che alla data della presente sono ampiamente decorsi
i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi
S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale
Territorio Ambiente senza che risulti realizzato alcun intervento volto ad
uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi
S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale
Territorio Ambiente senza che risulti realizzato alcun intervento volto ad
uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Considerato che tale condotta comporta una grave responsabilità
per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente
inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità
anche per l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti
sono solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute
dei cittadini;
per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente
inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità
anche per l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti
sono solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute
dei cittadini;
Considerato che non risulta che l’amministrazione abbia
effettuato alcun controllo in ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte
nei termini previsti dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata
comunicata all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale
relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla
cementerai e che di tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
effettuato alcun controllo in ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte
nei termini previsti dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata
comunicata all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale
relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla
cementerai e che di tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
Considerato che ogni ulteriore inerzia da parte
dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la
stessa e , specialmente dei suoi agenti per i gravi pericoli che corre la
comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del
cementificio;
dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la
stessa e , specialmente dei suoi agenti per i gravi pericoli che corre la
comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del
cementificio;
Considerato che la tutela della salute e dell’ambiente
costituiscono interessi pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che
obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività
di controllo nel caso di pericolo;
costituiscono interessi pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che
obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività
di controllo nel caso di pericolo;
Tutto quanto sopra premesso
e considerato
e considerato
Questo Comitato Cittadino Isola Pulita sollecita
gli Enti in indirizzo, per le competenze
che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o
revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18
luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine
previsto dalla stessa e/o per gli altri
motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di
adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto
dell’A.I.A.
gli Enti in indirizzo, per le competenze
che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o
revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18
luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine
previsto dalla stessa e/o per gli altri
motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di
adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto
dell’A.I.A.
Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
Via Sciascia 13
90040 Isola delle Femmine
CIRCOLARE ASSESSORATO TERRITORIO AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA DURATA PROCEDIMENTO CONCESSIONE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
Choc inquinamento a Taranto «Sterile una coppia su quattro e danni per tre generazioni»
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