IL PIANO DELL’ARIA REGIONE
SICILIA IN DISCUSSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO
In Sicilia canali e
aria padana' Il piano anti smog copiato male
Secondo i funzionari della Regione i comuni siciliani devono
attivarsi per prevenire l' inquinamento nel «bacino aerologico padano». Per far questo occorre realizzare
piste ciclabili sfruttando i tanti «argini di fiumi e canali presenti sul
territorio» siciliano
e mettere in atto, visto il clima molto rigido, «azioni per ridurre l'
utilizzo dei riscaldamenti». Prescrizioni che i funzionari hanno messo nero su bianco nel
piano di Coordinamento per la tutela della qualità dell' aria in Sicilia,
varato dall' assessorato regionale Territorio e Ambiente e inviato a Bruxelles.
Un documento molto dettagliato che si è avvalso della collaborazione di docenti
della facoltà d' ingegneria dell' Università di Palermo. «Peccato
che sia stato copiato interamente da quello della regione Veneto, non a caso si
fa riferimento al bacino padano, ai canali e ai fiumi, dimenticando che in
Sicilia non ci sono pianure a parte quella di Catania», attacca Legambiente che ieri ha
denunciato quello che ritiene essere un plagio. Il piano sulla qualità dell'
aria è un documento ufficiale della Regione che descrive le azioni che devono
intraprendere tutti i comuni per «ridurre l' inquinamento dell' aria». Il piano
adesso è al vaglio dell' Unione europea e il rischio è che sul tavolo i tecnici
di Bruxelles si
trovino lo stesso documento della regione Veneto, che tra l' altro hanno già
bocciato qualche mese
addietro perché «privo di rilevazioni reali dell' inquinamento». A insospettire
gli ambientalisti, che per tre mesi hanno letto rigo per rigo il piano
siciliano, è stato un link a pagina 26 che rinviava a una pagina del sito
internet della Regione Veneto: «Ma andando avanti un' altra sorpresa: a pagina
205 si prescrive l'
obbligo di "realizzare percorsi ciclabili in centri
storici, utilizzando gli argini di fiumi e canali" - dice Ino Genchi, dipendente
dell' assessorato e ambientalista -A questo punto abbiamo preso il piano del
Veneto per confrontarlo. Il risultato? Era identico». Le somiglianze non
finiscono qui. A pagina 206 c' è lo stesso errore di battitura
del piano veneto, quando si scrive «incenti» invece di incentivi. A pagina
207 viene citato il «bacino
aerologico padano» e
nella pagina seguente «l' intero territorio pianeggiante della
regione». A pagina
217 inoltre si fa riferimento al «consiglio regionale», non tenendo conto che la Sicilia
è una Regione a statuto speciale che ha un parlamento, l' Ars. «Il piano va ritirato, occorre
accertare le responsabilità e se per caso siano stati utilizzati fondi pubblici
per la sua redazione», dicono Mimmo Fontana e Giuseppe Messina, responsabili di
Legambiente. Di certo c' è che la Regione, in virtù del piano stesso, ha
attivato due convenzioni con le Università di Messina e Palermo per una cifra
che si aggira intorno ai 130 mila euro. «Queste convenzioni devono essere
ritirate», concludono da Legambiente. L' assessore al Territorio, Rossana
Interlandi, annuncia «l' avvio di un' indagine interna», ma difende il piano: «Non c' è
stato alcun plagio - ribatte la Interlandi - Il piano del Veneto è stato preso
come punto di riferimento per il ritardo in cui versava la Sicilia nella
consegna del documento». Il Pd siciliano chiede «le immediate
dimissioni della Interlandi». Per il presidente della commissione
Ambiente al Senato, Tommaso Sodano, questa «è una storia incredibile, che vede la Regione prendere in giro
i suoi cittadini». a.fras.
22 novembre 2007
Ambiente, se la Sicilia "copia" il Veneto
(22-11-2007)

In Sicilia il "sistema aerologico" è
"padano", spuntano inesistenti piste ciclabili lungo gli argini dei
fiumi e dei canali nei centri storici dei Comuni siciliani, il notevole apporto
all'inquinamento atmosferico deriva dall'eccessivo uso del riscaldamento
domestico per il «rigido clima dell'isola». Così recita il Piano Regionale di
coordinamento per la tutela della qualità dell'aria, ufficialmente redatto da
due funzionari dell'assessorato siciliano all'Industria che per il loro lavoro,
compiuto in tempi brevissimi, sono stari premiati da un encomio dell'assessore
Rosanna Interlandi. Peccato che le centinaia di pagine siano state
"prelevate" dal sito della regione Veneto. La
trasposizione è stata cosi "fedele" e "letterale"
rispetto all'originale da generare ridicole similitudini tra le caratteristiche
ambientali del Veneto e della Sicilia. Ma anche gli errori di battitura e
di ortografia sono stati fedelmente trasposti ed alla fine, in uno slancio di
"trasparenza", c'è persino la firma, il link originale da cui è stato
prelevato con un maldestro «copia e incolla».
Lo ha scoperto Legambiente, che ha denunciato una «mega bufala» del governo Cuffaro con i connotati di una vera e propria truffa: «Un'operazione scorretta professionalmente, eticamente e istituzionalmente - dice Gioacchino Genchi, funzionario regionale e dirigente di Legambiente - che compromette il decoro dell'amministrazione e la sua credibilità nei confronti dei cittadini». Anche perché i burocrati dell'assessorato, Pietro Tolomeo, dirigente generale, e Salvatore Anzà, geologo capo servizio, non solo hanno copiato, ma lo hanno fatto male: il piano della regione Veneto e già stato bocciato dalla Ue per la mancanza dell'inventario delle emissioni, assente anche in Sicilia. Cosi si scopre che responsabile dell'inquinamento atmosferico in Sicilia e il riscaldamento domestico, in un piano che non cita le industrie petrolchimiche e il traffico veicolare. L'assessore Interlandi, che sulla base del piano ha emesso il conseguente decreto, minimizza: «Nessuno può parlare di plagio, forse ci sono stati errori. Ma sulla vicenda faremo piena luce magari ricorrendo a una commissione d'inchiesta interna». La denuncia di Legambiente contiene aspetti d'interesse anche per la magistratura. Per l'attuazione di alcune partì dell'elaborato sono state siglate due convenzioni, per la cifra di 75 mila euro ciascuna, con le Università di Palermo e Messina, che risultano tra i redattori del piano stesso, insieme a funzionari dell'Arpa e professionisti esterni. Adesso Legambiente chiede il ritiro del decreto e l'annullamento del piano "copia e incolla" mentre il presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano, parla di «vicenda grave, una burla ai danni dei siciliani». F. Rosario Rappa, di Rifondazione Comunista, ironizza: «Considerato che Cuffaro non si vergogna di prendere in giro i cittadini su un tema tanto importante come la tutela della salute e dell'ambiente si potrebbe predisporre anche un piano porti preso a prestito dalla Svizzera, un piano di rimodulazione delle piste da sci applicato nelle isole Canarie ed il piano di sicurezza urbana della striscia di Gaza».
Lo ha scoperto Legambiente, che ha denunciato una «mega bufala» del governo Cuffaro con i connotati di una vera e propria truffa: «Un'operazione scorretta professionalmente, eticamente e istituzionalmente - dice Gioacchino Genchi, funzionario regionale e dirigente di Legambiente - che compromette il decoro dell'amministrazione e la sua credibilità nei confronti dei cittadini». Anche perché i burocrati dell'assessorato, Pietro Tolomeo, dirigente generale, e Salvatore Anzà, geologo capo servizio, non solo hanno copiato, ma lo hanno fatto male: il piano della regione Veneto e già stato bocciato dalla Ue per la mancanza dell'inventario delle emissioni, assente anche in Sicilia. Cosi si scopre che responsabile dell'inquinamento atmosferico in Sicilia e il riscaldamento domestico, in un piano che non cita le industrie petrolchimiche e il traffico veicolare. L'assessore Interlandi, che sulla base del piano ha emesso il conseguente decreto, minimizza: «Nessuno può parlare di plagio, forse ci sono stati errori. Ma sulla vicenda faremo piena luce magari ricorrendo a una commissione d'inchiesta interna». La denuncia di Legambiente contiene aspetti d'interesse anche per la magistratura. Per l'attuazione di alcune partì dell'elaborato sono state siglate due convenzioni, per la cifra di 75 mila euro ciascuna, con le Università di Palermo e Messina, che risultano tra i redattori del piano stesso, insieme a funzionari dell'Arpa e professionisti esterni. Adesso Legambiente chiede il ritiro del decreto e l'annullamento del piano "copia e incolla" mentre il presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano, parla di «vicenda grave, una burla ai danni dei siciliani». F. Rosario Rappa, di Rifondazione Comunista, ironizza: «Considerato che Cuffaro non si vergogna di prendere in giro i cittadini su un tema tanto importante come la tutela della salute e dell'ambiente si potrebbe predisporre anche un piano porti preso a prestito dalla Svizzera, un piano di rimodulazione delle piste da sci applicato nelle isole Canarie ed il piano di sicurezza urbana della striscia di Gaza».
PARLAMENTO EUROPEO Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA di Giusto Catania
(GUE/NGL) alla Commissione

Premesso che:
·
la Regione Sicilia ha approvato con delibera
n.176 del 9.8.2007 il proprio Piano regionale per la tutela dell'aria, grazie
ad un collage di diversi documenti provenienti dal
Piano di Tutela e Risanamento della Regione Veneto dell'anno 2000, peraltro
bocciato e rinviato al mittente dalla Commissione europea;
·
in particolare sono citate direttive
comunitarie in vigore nel 2000, come ancora da recepire o che sono state
persino modificate, gli stessi DOCUP, documenti di programmazione, si
riferiscono alla Regione Veneto, come alcune misure di decongestione del
traffico urbano quali «percorsi ciclabili protetti ... utilizzando gli argini
dei fiumi e dei canali» che appartengono alla realtà veneta e non a quella
siciliana, oppure condizioni ambientali come «l'intero territorio pianeggiante»
o le comunità montane, dissolte in Sicilia da 20 anni, o misure per «limitare
le ore di riscaldamento degli impianti termici civili»;
·
è stata copiata anche la documentazione
bibliografica, nonché i riferimenti a progetti della Regione Lombardia del
2004, attribuiti al Comune di Palermo nel 2006: il capitolo 6 del Piano risulta
un collage di misure venete e siciliane, in seguito
alle correzioni maldestre dell'Assessorato che, dopo la denuncia alla stampa di
Legambiente il 21.11.2007, ha ritoccato il Piano trasformando i refusi veneti
in refusi siciliani;
·
il responsabile dell'assessorato
Territorio ed Ambiente, dopo aver inveito nel dicembre 2007 contro la denuncia
del Piano, eticamente e professionalmente inaccettabile per una Pubblica
Amministrazione, lo ha modificato con delibera n. 43 del 12.3.2008, attribuendo
i refusi ad errori di stampa e sviste redazionali;
·
nel novembre 2008, i responsabili di
tale maldestra copiatura, peraltro inefficace per l'adozione e il finanziamento
delle misure idonee alla tutela della salute e della qualità dell'aria
siciliana, sono stati citati in giudizio, in considerazione del fatto che, nonostante
le modifiche tardive, i refusi incomprensibili compaiono comunque sul sito web
dell'Assessorato: tale documentazione è stata inviata anche alla CE;
Potrebbe la Commissione specificare se non
ritiene di dover controllare congruità e attendibilità del Piano, nella
versione che ha ricevuto eventualmente corretta, ma pur sempre con refusi, nel
marzo 2008, e sollecitare quindi la Regione Sicilia alla redazione di un nuovo
Piano di tutela dell'aria, deontologicamente accettabile ed efficace?
Interrogazioni parlamentari 20 marzo 2009
Risposta data da Stavros Dimas a nome della Commissione
Risposta data da Stavros Dimas a nome della Commissione
La Commissione segue dal 2001 l’attuazione delle direttive
96/62/CE(1) e 1999/30/CE(2) da parte dell’Italia, con particolare
riguardo all’elaborazione dei piani per la qualità dell’aria per le zone in cui
sono stati identificati livelli di inquinamento elevati. Come ha ricordato
l’onorevole parlamentare, il piano per la qualità dell’aria presentato dalla
Regione Veneto è stato inizialmente respinto dalla Commissione nel contesto del
procedimento di infrazione dell'aprile 2006 riguardante la mancata notifica dei
piani o programmi. In seguito l’Italia ha trasmesso un piano aggiornato per il
Veneto che comprendeva tutti gli elementi essenziali previsti dall’allegato IV
della direttiva 96/62/CE.
I piani per la qualità dell’aria della Regione Sicilia sono
stati esaminati nell’ambito dei procedimenti di infrazione del 2007 riguardanti
il superamento dei valore limite per il biossido di zolfo (SO2)
fissati dalla direttiva 1999/30/CE. In tale occasione la Commissione aveva
riscontrato, in particolare, che i piani non recavano sufficienti informazioni
sulle misure strutturali intese a garantire in modo duraturo il rispetto dei
valori limite per l’SO2. Anche il piano
aggiornato della Sicilia trasmesso alla Commissione nel novembre 2008 destava
perplessità riguardo all’effettiva capacità di conseguire gli obiettivi fissati
dalla direttiva 1999/30/CE, benché presentasse tutti gli elementi essenziali
descritti nell’allegato IV della direttiva 96/62/CE.
Secondo la pertinente normativa comunitaria, scopo principale
del piano per la qualità dell’aria è consentire all’autorità competente di
identificare il tipo di inquinamento e le misure di abbattimento necessarie per
conformarsi alle norme. Il piano dovrebbe permettere di introdurre misure di
abbattimento delle emissioni atmosferiche nell’ambito delle strategie in atto,
agevolare l'acquisizione di finanziamenti adeguati e in particolare garantire
l’attuazione del processo di consultazione e partecipazione del pubblico che
costituisce, in ultima analisi, una garanzia della sua qualità. L’esperienza
maturata nella Comunità dimostra che la qualità del piano e la conoscenza ed
accettazione delle misure di abbattimento da parte del pubblico costituiscono
due elementi essenziali per ridurre le emissioni in modo efficace.
La Commissione ha la facoltà di verificare che il piano sia
conforme ai requisiti normativi e venga correttamente attuato; a tal fine essa
ne valuta lo svolgimento ed esamina le tendenze dell’inquinamento atmosferico.
La Commissione promuove inoltre lo scambio di buone pratiche tra le autorità
competenti degli Stati membri attraverso l’organizzazione di gruppi di lavoro.
Una recente sentenza(3) della Corte di giustizia europea ha
confermato che ai cittadini direttamente interessati è conferito un diritto
individuale a chiedere dinanzi ai giudici nazionali che venga elaborato un
piano e vengano adottate misure di abbattimento delle emissioni atmosferiche se
sussiste il rischio di superamento delle soglie di allarme o dei valori limite.
Come è già stato precisato, la Commissione ha preso
provvedimenti volti a garantire l’osservanza dei valori limite per la qualità
dell’aria. Nel 2007 sono stati avviati procedimenti di infrazione contro
l’Italia per il mancato rispetto, da parte della Regione Sicilia nel 2005 e nel
2006, dei valori limite orari per l’SO2 fissati dalla direttiva 1999/30/CE.
Come dichiarato dall’Italia il 21 novembre 2008, il rispetto dei valori
limite per l’SO2 è stato tuttavia conseguito nel 2007.
La Commissione continua a monitorare attentamente i livelli di biossido di
zolfo in Sicilia per verificare che sia effettivamente in atto un miglioramento
duraturo e per valutare la possibilità di chiudere il caso.
Anche i valori limite giornalieri ed annuali per il particolato
(PM10) sono stati ripetutamente superati,
dalla loro entrata in vigore nel 2005, in diverse zone istituite in Sicilia ai
fini del controllo e della gestione della qualità dell’aria. A fronte delle
difficoltà riscontrate in tutta la Comunità in relazione ai valori limite del
PM10, la nuova direttiva 2008/50/CE sulla
qualità dell’aria(4) ha introdotto la possibilità per gli
Stati membri di notificare una deroga all’obbligo di applicare tali valori
limite in determinate zone fino al giugno 2011, subordinatamente al rispetto di
alcune condizioni. Non avendo ricevuto alcuna richiesta in tal senso per la
Sicilia dalle autorità italiane fino al gennaio 2009, la Commissione ha
ritenuto che non sussistessero le condizioni per l’applicazione della deroga e,
in data 29 gennaio 2009,
ha avviato un procedimento di infrazione contro
l’Italia.
Se in una fase successiva le sarà notificata
una richiesta di deroga per il PM10, la
Commissione, una volta accertato il rispetto dei pertinenti requisiti,
esaminerà con attenzione i piani per la qualità dell’aria per sincerarsi che
offrano sufficienti garanzie di conformarsi alle prescrizioni della direttiva
entro il nuovo termine. La Commissione può sollevare obiezioni nei confronti
della notifica e invitare lo Stato membro a modificare il piano in questione o
a presentarne uno nuovo. Una valutazione approfondita del piano sarà realizzata
anche nel caso in cui ad esso venga fatto esplicito riferimento nella risposta
alla lettera di costituzione in mora attesa per la fine di marzo 2009.
ne hanno parlato anche..............................
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TG3 Sicilia 24 nov
2007 PIANO ARIA REGIONE SICILIA
COPIATO
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Piano aria agenda 21 copiato nel piano sicilia a pag 20
24
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VENTO PADANO IN SICILIA LA FUBALA
DEL PIANO
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piano aria regione sicilia capitolo 8 pag 234
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piano aria regione sicilia bibliografia pag 240 241
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Piano regione Sicilia capitolo7 pag 232 233 COPIATO
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1° PARTE PIANO DELL'ARIA SICILIA FONTI DEL COPIATO
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2° Parte Piano dell'aria Sicilia Fonti del copiato
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Qualità della'aria in Sicilia. Indagati Lombardo e
Cuffaro
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Striscia la Notizia - La Sicilia 'copia' il piano ambientale
del Veneto
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Il Megafono: Regione Sicilia, copia e incolla penoso
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NUOVO Piano regionale
di coordinamento per la tutela della qualità
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Piano Aria Regione Sicilia Copia Incolla Infrazione Europea
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Piano Aria regione Sicilia capitolo 2 pag 71 72 COPIATO
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Condannato per diffamazione il dirigente regionale
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FONTE DEL COPIATO Istituto
Veneto Tesi di Laurea pag 20 21
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FONTE DEL COPIATO Programma
Pluriennale regionale attuativo
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Piano Aria Provincia
Di Torino Biossido Di Zolfo Copiato Dal Piano
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Piano Dell'Aria COPIA E INCOLLA
Global Geografia
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Condannato per diffamazione il dirigente regionale
Salvatore
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FONTE DEL COPIATO Carta climatica e atlante climatologico
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piano aria regione sicilia capitolo 10 pag 236
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Video
IN SICILIA SI
RESPIRA ARIA DEL
VENETO PADANO
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Inquinamento atmosferico, indagati Cuffaro, Lombardo e
Assessori
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Piano Regionale
di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria
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Piano Aria Sicilia Capitolo
2 Pag 81 84 Sicilia-2!81!84
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Sicilia, polvere e rancore
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Piano regione Sicilia capitolo7 pag 219 220 COPIATO
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Striscia la Notizia - 'BlogSicilia-Siracusa' - Fu
accusato di aver
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PIANO ARIA REGIONE SICILIA CAPITOLO 2 PAG 109-110
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Provincia Torino Azoto Fonte Del Copiato Piano
Aria Regione Sicilia
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Piano Aria Convenzioni
stipulate dopo l'approvazione del copiato
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La Repubblica In Sicilia Canali e Aria PADANA ANZA' CONTRO
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Piano Aria Sicilia Capitolo 2 Pag 70 71 Sicilia-2!70!71
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Piano Aria regione Sicilia capitolo 2 pag 106
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Qualità dell'aria: dall'Ue ultimo
avvertimento per l'Italia
http://www.pasteris.it/blog/2012/03/28/noi-stiamo-con-gli-autori-del-libro-sui-casalesi/
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